TARARA’ – La historia de Chernobil en Cuba
Farà tappa anche al Teatro Sanbàpolis di Trento, mercoledì 18 maggio alle ore 20.30, il tour italiano di presentazione del docufilm “Tarará. La historia de Chernobil en Cuba”, del regista argentino Ernesto Fontan, che racconta la poco nota storia di solidarietà che lega i destini di tanti bambini ucraini all’isola di Cuba.
Tante le testimonianze raccolte e le personalità chiamate in causa da Fontan, tra cui dalla dottoressa Aleida Guevara, figlia del guerrigliero argentino-cubano Ernesto Che Guevara, del musicista Silvio Rodríguez e del compianto scrittore Roberto Fernández Retamar, ma le voci più significative sono proprio quelle dei protagonisti, come Vladimir Rudenko, che ancora conserva nella memoria quel periodo che lo ha segnato per sempre. “Per i genitori è stata l’unica possibilità che i loro figli, con tumori o leucemia, potessero salvarsi. Alcuni sono arrivati con i loro parenti, altri senza, ma tutti hanno ricevuto cure mediche, giorno e notte, attraverso un programma sanitario gratuito completo messo in atto dai medici cubani”.
Alla proiezione, organizzata da Associazione culturale Sanbaradio, Associazione Filorosso ODV, Collettivo Cuba Va e dal Circolo di Trento dell’Associazione di Amicizia Italia-Cuba, con il contributo di Opera Universitaria e Università di Trento, sarà presente anche il regista, l’argentino Ernesto Fontan, accompagnato dalla produttrice Tatiana Nemecek, che dialogheranno con il pubblico a margine della visione del film.
L’ingresso è gratuito.
Un commento
Vengino_1953
Bellisimo docufilm che fa conoscere a tutti una delle pagine di solidarietà internazionale più belle che il popolo cubano, nonostante il “periodo espescial” che stava attraversando, mise in atto dopo il disastro nucleare di Chernobil. I cubani con il loro comandante in capo, Fidel Castro, riuscirono in quattro anni ad aiutare ben 26.000 bambini ucraini malati di leucemia e cancro, portandoli a Cuba con le loro famiglie, e dando loro tutta l’assistenza medica di cui avevano bisogno. Emozionante sentire i racconti e la gratutudine di due di loro, Alexandr e Vladimir, intervistati nel film, mentre ricordano qui momenti trascorsi a Tararà.
Un film da vedere!!!