Gabriel Boric, Venezuela e la questione dei Diritti Umani
Di Salim Lamrani, Sintesi latinoamericana, 4 giugno 2023.
Durante l’incontro dei presidenti sudamericani a Brasilia, il presidente cileno ha criticato la situazione dei diritti umani in Venezuela.
Dal suo insediamento alla presidenza brasiliana nel gennaio 2023, Lula da Silva ha lavorato per rilanciare il processo di cooperazione regionale in un continente frammentato e diviso.[1] In questa prospettiva, ha organizzato il Summit sudamericano che ha riunito i presidenti dell’area il 29 e 30 maggio 2023 per rafforzare l’integrazione e il dialogo tra i diversi vicini, compreso il Venezuela. Questo Paese soffre da anni di sanzioni economiche estremamente severe imposte dagli Stati Uniti, che violano gravemente i diritti fondamentali dei venezuelani.[2]
Il presidente Lula ha denunciato l’ostracismo e la guerra politica, economica, diplomatica e mediatica di cui è vittima il Venezuela, sottolineando “la narrativa che è stata costruita contro il Venezuela di antidemocrazia e autoritarismo”, in particolare per ragioni ideologiche. Ha anche criticato il doppio standard di alcuni paesi: è “molto strano [che] le richieste che il mondo democratico fa al Venezuela non siano fatte all’Arabia Saudita”.[3]
Il presidente dell’Uruguay Luis Lacalle Pou e il presidente del Cile Gabriel Boric hanno criticato le parole di Lula sul Venezuela. Se la posizione del leader conservatore uruguaiano non stupisce, quella del presidente cileno di centrosinistra ha destato maggiori fraintendimenti. Ha insistito sul “dolore di centinaia di migliaia di venezuelani che oggi sono nella nostra patria”, senza dire una parola sulle sanzioni economiche statunitensi che stanno strangolando il Paese e che sono la causa principale di questo esodo. “I diritti umani devono essere rispettati sempre e ovunque”, ha concluso[4].
Due realtà mettono in discussione la sincerità delle preoccupazioni del leader cileno. In primo luogo, l’ultimo rapporto di Amnesty International sulla situazione dei diritti umani in America Latina è travolgente per molti paesi. Se ci si basa sulla realtà fattuale dello studio, non è possibile indicare specificamente il Venezuela su questo tema. Le violazioni dei diritti umani sono numerose e gravissime in tutto il continente.[5]
Poi, per affermarsi come giudice, è indispensabile avere la necessaria autorità morale. Ora, l’ultimo rapporto di Amnesty International del 2022/23 sul Cile avrebbe dovuto indurre Gabriel Boric a mostrare più umiltà. L’istituzione ha infatti denunciato l’impunità di cui beneficiano gli agenti dello Stato responsabili di “violazioni dei diritti umani”. Amnesty International ha anche sottolineato che le forze dell’ordine si sono rese colpevoli di “crimini contro l’umanità”, “tortura e altri maltrattamenti” durante la crisi sociale del 2019. Allo stesso modo, Amnesty International ha parlato di “arresti arbitrari”: “Molte persone sono state assolte per mancanza di prove dopo aver trascorso lunghi periodi in custodia cautelare”. Amnesty International ha anche rilevato casi di “tortura e altri maltrattamenti” nei confronti di pazienti in un ospedale psichiatrico e ha sottolineato che, lungi dal perseguire i responsabili di questi crimini, “l’ufficio del procuratore di Valparaíso ha chiesto la sospensione definitiva del caso”.[6]
Davanti alle telecamere, Gabriel Boric ha espresso la sua compassione per i migranti e i rifugiati venezuelani. Era davvero solo una copertura per la stampa e priva di sincerità. Amnesty International ha infatti denunciato le violazioni “dei diritti dei rifugiati o dei migranti” in Cile. “Le autorità hanno ripreso le espulsioni immediate degli stranieri senza valutare la loro necessità di protezione internazionale.”[7]
Amnesty International ha persino pubblicato una lettera aperta a Gabriel Boric esprimendo la sua “seria preoccupazione per la situazione in cui si trovano le persone bisognose di protezione internazionale al confine tra Cile e Perù”, denunciando il “dispiegamento di forze armate e l’instaurazione di uno stato di eccezione”, misure contrarie “agli obblighi internazionali del Cile”.[8]
Alla luce di questi elementi, Gabriel Boric non ha l’autorità morale per parlare della situazione dei diritti umani in Venezuela. Le sue dichiarazioni sono motivate più da considerazioni politiche e dal desiderio di compiacere alcuni settori che da una sincera preoccupazione per la sorte del Venezuela.
Se il presidente cileno è allarmato dal benessere del popolo venezuelano, dovrebbe condannare le sanzioni economiche statunitensi contro Caracas e chiederne l’immediata revoca.
Salim Lamrani è dottore in Studi Iberici e Latinoamericani alla Sorbonne Université e professore ordinario all’Università di La Réunion, specializzato nelle relazioni tra Cuba e gli Stati Uniti.
Qui l’articolo originale in spagnolo
[1]Voz of America, «Presidentes sudamericanos buscan mayor integracion en Brasil», 29 de mayo de 2023. https://www.vozdeamerica.com/a/presidentes-sudamericanos-buscan-mayor-integracion-en-brasilia/7113727.html (sitio consultado el 1 de junio de 2023).
[2]Ministério das Relaçãos Exteriores, «Consenso de Brasília», 30 de mayo de 2023. https://www.gov.br/mre/pt-br/canais_atendimento/imprensa/notas-a-imprensa/consenso-de-brasilia-2013-30-de-maio-de-2023 (sitio consultado el 1 de junio de 2023).
[3]BBC News Mundo, «‘No es una construcción narrativa, es la realidad’: las criticas de los presidentes de Chile y Uruguay a Lula por sus palabras sobre Venezuela», 31 de mayo de 2023. https://www.bbc.com/mundo/noticias-america-latina-65762357 (sitio consultado el 1 de junio de 2023).
[4]Ibid.
[5]Amnesty International, «Rapport annuel 2022/23. La situation des droits humains dans le monde», 27 de marzo de 2023. https://www.amnesty.org/fr/documents/pol10/5670/2023/fr/ (sitio consultado el 1 de junio de 2023).
[6]Amnesty International, « Rapport annuel. Chili 2022 », 27 de marzo de 2023. https://www.amnesty.org/fr/location/americas/south-america/chile/report-chile/ (sitio consultado el 1 de junio de 2023).
[7]Ibid.
[8]Amnesty International, «Chili et Pérou. Lettre ouverte à la présidente Dina Boluarte et au président Gabriel Boric», 4 de mayo de 2023. https://www.amnesty.org/fr/latest/news/2023/05/chile-y-peru-carta-abierta-a-la-presidenta-dina-boluarte-y-el-presidente-gabriel-boric/ (sitio consultado el 1 de junio de 2023).