Fidel Castro
L’improvvisa, ma non inattesa, dipartita del lider maximo Fidel Castro Ruz ha lasciato increduli e ammutoliti i milioni di sostenitori e “aficionados” che per lunghi decenni hanno accompagnato e sostenuto le numerose battaglie del grande rivoluzionario cubano.
Egli ha rappresentato l’impegno costante e generoso a favore di un cambiamento radicale delle condizioni di vita e di una nuova organizzazione politica e sociale di tuti i popoli dell’America Latina, Asia e Africa perennemente minacciati dai progetti di sfruttamento e sottomissione da parte di nazioni più ricche e più forti militarmente decise ad imporre le politiche neoliberiste.
Ospitando migliaia di studenti universitari provenienti da tutto il mondo- compresi gli USA – e permettendo la frequentazione gratuita dei corsi universitari, Fidel e la Cuba socialista hanno dato un esempio unico di come le politiche di solidarietà e condivisione possano offrire prospettive di sviluppo in campo umanitario e culturale, assai preferibili rispetto alla corsa agli armamenti e agli interventi militari, concedendo anche a molti ragazzi di tutto il mondo quello che la rivoluzione già consentiva ai giovani cubani.
Ora molti si chiedono: “quale eredità lascia Fidel?”.
Il tema era già stato affrontato nell’intervista di Ignacio Ramonet nel 2006 in cui Fidel afferma che il problema in sé non esiste. I veri miei eredi sono quelle migliaia di medici, professori, avvocati, sportivi, lavoratori in ogni campo che hanno aderito pienamente agli ideali della rivoluzione e che tutti i giorni si prodigano a favore della società e dei progetti nonostante le condizioni materiali non siano tali da soddisfare le esigenze di chi si impegna con tanta passione. (vedi Autobiografia a due voci. Fidel Castro e Ignacio Ramonet, Mondadori, 2008)
Direttivo Circolo di Trento