America Latina
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Gabriel Boric, Venezuela e la questione dei Diritti Umani
Di Salim Lamrani, Sintesi latinoamericana, 4 giugno 2023. Durante l’incontro dei presidenti sudamericani a Brasilia, il presidente cileno ha criticato la situazione dei diritti umani in Venezuela. Dal suo insediamento alla presidenza brasiliana nel gennaio 2023, Lula da Silva ha lavorato per rilanciare il processo di cooperazione regionale in un continente frammentato e diviso.[1] In questa prospettiva, ha organizzato il Summit sudamericano che ha riunito i presidenti dell’area il 29 e 30 maggio 2023 per rafforzare l’integrazione e il dialogo tra i diversi vicini, compreso il Venezuela. Questo Paese soffre da anni di sanzioni economiche estremamente severe imposte dagli Stati Uniti, che violano gravemente i diritti fondamentali dei venezuelani.[2] Il…
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“Ho passato i migliori anni della mia vita a Cuba”
di Salim Lamrani. CONVERSAZIONI CON MARILIA GUIMARAES “Ho passato i migliori anni della mia vita a Cuba” Proveniente da una famiglia borghese di origine portoghese, Marília Guimarães è nata nel 1945 a Ouro Preto, Minas Gerais, nel sud-ovest del Brasile. Segnata dalle ingiustizie e dalle disuguaglianze sociali che colpivano i suoi connazionali, prese coscienza fin dalla tenera età della realtà della lotta di classe.
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Chi c’è dietro il tentato golpe contro la democrazia brasiliana?
di Salim Lamrani L’8 gennaio 2023, diverse migliaia di sostenitori dell’ex presidente Jair Bolsonaro hanno preso d’assalto le tre principali istituzioni democratiche del Brasile. Il Congresso, la Corte Suprema Federale e il Palazzo Presidenziale nella Plaza de los Tres Poderes nella capitale sono stati saccheggiati per diverse ore in un tentativo di colpo di stato. L’attacco meticolosamente pianificato ha suscitato indignazione in tutto il mondo. Il 30 ottobre 2022, i brasiliani hanno dato il loro voto al candidato del Partito dei Lavoratori, Lula da Silva, al secondo turno delle elezioni presidenziali, dandogli uno stretto vantaggio sull’estrema destra di Jair Bolsonaro. Con un totale del 50,9%, Lula ha ottenuto due…
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Golpe in Bolivia contro Evo Morales.
Un interessante articolo della redazione di Contropiano ed anche un contributo di Luciano Vasapollo, responsabile italiano della Rete di Intellettuali in Difesa dell’Umanità e delegato del rettore della Sapienza per le relazioni internazionali con l’America Latina e il Caribe, grande conoscitore della realtà LatinoAmericana. il link all’articolo
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Intervista a Luciano Vasapollo sulla situazione in Venezuela dopo le votazioni per l’Assemblea Costituente
Il professor Luciano Vasapollo parla, in un intervista a Radio Città Aperta, su ciò che stà accadendo in Venezuela dopo la consultazione avvenuta ieri, 30 luglio,per la Assemblea Costituente.
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Nicolas Maduro accusa l’opposizione di promuovere un intervento in Venezuela
19 gennaio 2017 Il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, ha accusato l’opposizione nazionale e la destra internazionale di cercare di destabilizzare il Venezuela per propiziare l’ingerenza e l’intervento nel paese, ha pubblicato Prensa Latina. Non abbiamo altra scelta che fare lo sforzo di portare la nostra verità in tutto il mondo, a causa di campagne che hanno origine negli Stati Uniti e altri centri di potere per minare le conquiste della Rivoluzione Bolivariana, ha dichiarato il presidente venezuelano dal Palazzo di Miraflores, sede del Governo.
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«Querido Fidel…», la lettera d’addio di Pepe Mujica a Castro
di Tiziana Barilla «Voglio dire una cosa, c’è in Fidel, e con lui in una parte del popolo cubano, una statura di Quijote perché gli è toccato vivere un lungo periodo della sua storia sfidando la prima potenza mondiale. Non è cosa semplice avere coraggio, decisione e capacità di resistenza in questa epoca». Così, paragonandolo a Don Quijote, Pepe Mujica ricorda Fidel Castro poche ore dopo la morte del Lider Maximo, a Telenoche. Poi, scrive di suo pugno una lettera d’addio. Dove, tra l’accenno veloce a un’intimità e l’ammirazione esplicita, rimprovera a Fidel di averci lasciati “orfani”. Eccola.
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A Tuxpan il busto di Gino Donè
Mi sono permesso di “rubare” da Facebook e condividere sul nostro blog questo post di Antonio Marchi, pubblicato domenica 20 novembre. Il post di Antonio Marchi: “Care amiche, amici, parto per il Messico al seguito della Fondazione Ernesto Guevara per portare in “gloria eterna” il busto di un partigiano veneto di San Biagio di Callalta (Gino Donè) che sessant’anni anni fa si imbarcò con altri 81 rivoluzionari per portare la libertà a Cuba. A Tuxpan Gino Donè farà compagnia – per l’eternità – agli altri tre rivoluzionari non cubani:(il messicano Zelaya Alger, il dominicano Mejías del Castillo, l’argentino Che Guevara). Ecco come tutto è cominciato: LA STATUA PER GINO DONÉ…
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Argentina: la City di Londra teme che a breve cada il governo neoliberista di Macri
Secondo il quotidiano britannico The Economist «la luna di miele di Macri è giunta al termine» Disoccupazione, miseria crescente, repressione. Questi sono i risultati del ritorno in Argentina del neoliberismo selvaggio voluto dal presidente Mauricio Macri. La tensione sociale cresce, vi è molto malcontento nel paese sudamericano, tanto che il quotidiano inglese The Economist, voce della City di Londra uno dei cuori finanziari del mondo, in un articolo pubblicato il 13 di agosto ha espresso grande preoccupazione per le gravi difficoltà politiche di Macri e del suo esecutivo. L’esorbitante aumento delle tariffe è parte centrale del piano implementato dal nuovo presiedente ultra-liberista per avviare un ‘recupero’ dell’economia argentina che secondo…
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Rio 2016, l’atleta venezuelana Benitez: «Non stringo la mano al golpista Temer»
Olimpiadi. Il polemico gesto della schermitrice venezuelana, ex ministro dello Sport di Geraldina Colotti per Il Manifesto «Sono una donna, sono una militante politica e sono di sinistra, appoggio la democrazia e la giustizia, non stringo la mano a un golpista». Un gesto annunciato, quello della schermitrice venezuelana Alejandra Benitez, che alla cerimonia d’apertura dei Giochi non ha salutato il presidente a interim, Michel Temer, con grande storno delle destre latinoamericane. Poco prima, Benitez aveva spiegato ai giornalisti il perché della sua decisione e annunciato un incontro con Dilma Rousseff (la quale ha rifiutato di partecipare in seconda fila alla cerimonia d’apertura).